Perché non rispolverare il 4-3-3?

E sconfitta fu. Probabilmente a seguito della peggiore prestazione dell’era Conte, sicuramente contro l’avversario sbagliato, ma dopo una interminabile striscia di 49 partite senza mai perdere è arrivata la sconfitta. Chiaro, prima o poi doveva accadere come è normale che sia – nessuno è imbattibile - e forse, paradossalmente nel momento più opportuno. Può sembrare strano, ma è così. La Juve nell’ultimo periodo non è stata quella che eravamo abituati a vedere, è un palese dato di fatto testimoniato, ad esempio, da almeno un 15% in meno di possesso palla, che non è solo una percentuale, bensì la manifestazione di una mutata filosofia di gioco. La Juventus quest’anno non esprime più il calcio della passata stagione, chi osserva le partite ne è consapevole. Sicuramente la preparazione ha influito, in quanto è stata orientata verso un dosaggio di energie che consentisse di arrivare freschi fino al termine del campionato, Champions annessa. Ciò non toglie che la qualità è venuta evidentemente meno. In fin dei conti l’ampliamento della rosa doveva servire proprio a questo. Purtroppo più passa il tempo, più sorge un dubbio, ossia che la Juventus col 3-5-2 non si esprime come col 4-3-3. A dire il vero già nella passata stagione, col cambio del modulo si era vista una Juve meno “bella”, nonostante la marcia trionfale conclusasi con lo scudetto. E proprio questo successo probabilmente ha spinto il mister per riconferma del modulo. Purtroppo gli uomini a disposizione di Conte sembrano essere più portati, per caratteristiche, a giocare con la difesa a quattro con le ali più offensive, a formare un tridente. Ad esempio Giovinco sarebbe perfetto come esterno sinistro alto, con a destra il rientrante Pepe, devastante la passata stagione proprio fino al cambio del modulo. Lichtsteiner ha sempre detto di preferire il ruolo di difensore, non per nulla le sue prestazioni sono calate e di molto da quando fa il centrocampista. Inoltre Asamoah ha dimostrato di poter essere un ottimo terzino sinistro di spinta, la dimostrazione è data dal fatto che nelle ultime partite ha dovuto più difendere che attaccare. Il centrocampo non subirebbe variazioni significative e probabilmente si alzerebbe nuovamente la qualità del gioco. Non sempre rinunciare ad un difensore vuol dire offendere di più. Oltre al fatto che in Europa, come si è visto, la Juve non dispone ancora della personalità necessaria per giocare costantemente nella metà campo offensiva, per cui i cinque a centrocampo non apportano grandi benefici. Resta da vedere se Conte sia dello stesso avviso. Certo è che un tentativo lo si potrebbe pure fare; chissà, magari si rivede la “vecchia” Signora.





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