Alla Juve per un attaccante fare gol non è importante, e non è nemmeno l’unica cosa che conta.
Fare l’attaccante nella Juve è solo una questione di posizione, non di funzione. Fare la punta in bianconero, con Conte, vuol dire correre e giocare in attacco, non avere la mansione di terminale offensivo, né tantomeno avere il compito di segnare.
Tra il serio e il faceto, aldilà delle defaillance sottoporta di Vucinic, Matri, Quagliarella, Giovinco e, in misura minore, ma ugual proporzione, Del Piero, Borriello e Bendnter, la Juve non solo è una cooperativa del gol, ma anche un consorzio della finalizzazione.
La scorsa stagione la Juve ha col migliore attacco –rigori esclusi-: 68 reti, di cui 1 rigore trasformato (su 3) contro le 74 del Milan, ma con ben 10 rigori trasformati. Quest’anno la Juve ha il migliore attacco assieme alla Roma, 23 reti, con le 3 virtuali di Cagliari dei giallorossi.
Eppure, l’anno scorso il miglior “goleador” (si fa per dire) bianconero è stato Matri, 10 reti, 16° nella classifica cannonieri (e fuori dai primi 50 tra A, Liga, Premier, Bundesliga e Ligue 1). Quest’anno a capitanare i “bomber” c’è Vidal, 4 reti (2 rigori), 17° nella classifica dei top scorer.
A compensare il dato, l’anno scorso 20 bianconeri sono andati in rete (tutti eccetto Elia) con una classifica che “mischia” attacco, centrocampo e difesa: Matri (10 gol e 4 assist), Marchisio (9 e 4 assist), Vucinic (9 e 8 assist), Vidal (7 e 3 assist), Pepe (6 e 3 assist), Quagliarella (4 e 2 assist), Borriello (4), Del Piero e Pirlo (3), Chiellini, Barzagli, Lichtsteiner e Bonucci (2) e ben 7 giocatori ad 1 rete. Anche quest’anno già 12 uomini in rete, dopo Vidal (4), Pirlo, Quaglia e Seba (3), Mirko a 2 reti e poi un plotoncino di 7 uomini.
Anche nella media tiri a partita si capisce che fare l’attaccante nella Juve è solo una questione di posizione e non di funzione offensiva, basta vedere la media tiri a partita: differenze marginali trai Giovinco (2.9), Vucinic e Quaglia (2,7), che tirano un filino in più di Marchisio e Vidal (2,4).
Basta vedere le % di contribuzione ai gol di squadra degli “altri” attacchi –El Shaarawy, Pazzini, Cavani, Pandev, Klose, Milito, Palacio, Cassano, Jovetic, Toni, Osvaldo, Totti, Lamela- superiori al 80%, per marcare la differenza con il 33% (8 su 23) attuale dell’attacco bianconero).
Ovviamente il discorso vale anche in Champions o Supercoppa, degli 8 gol segnati solo 3 arrivano dall’attacco, Vucinic (2) e Quaglia (1).
Le parole di oggi di Alessio certificano l’assioma: “Se non chiudiamo le gare o sciupiamo occasioni è un problema di gol, di realizzazioni, non dell’attacco”.
Insomma, fare gol è una cosa, fare l’attaccante alla Juve tutt’altra. Anche qui, tra il serio e il faceto.
TuttoJuve.com