TORINO - Benvenuti a San Siro Stadium. Dove il tifo bianconero cerca la supremazia... territoriale. Già, perché stasera, in trasferta contro il Milan, la Juventus potrebbe scoprire di giocare in casa. O quasi.
OSPITI? - Storicamente, Milano e la Lombardia sono feudi zebrati. Parte della curva è proprio milanese. Facile, naturale, quindi, che il terzo anello verde, riservato appunto come settore ospiti, sia andato via come il pane. Strapieno. Ma gli juventini saranno ovunque, nell’impianto, avendo comprato biglietti di altri settori. Dove concesso.
DECIBEL - Allora, il giochino è già scattato. «Battiamo il Milan nel loro impianto, con i decibel, con le presenze, con i colori», il tam tam che ha chiamato a rapporto gli appassionati seguaci di Madama. D’altronde, la base di partenza dei rossoneri, quest’anno, è ridotto: record negativo con neppure 24.000 abbonati, il punto più basso dell’era targata Silvio Berlusconi. E non è che il successo di Bruxelles, nella notte Champions contro l’Anderlecht, abbia influito: la vendita dei biglietti era partita spedita ben prima...
IRONIA - La missione è una sfida nella sfida, creare un precedente. Un benvenuti a San Siro Stadium, per vedere l’effetto che fa. Per carità, c’è pure il giochino sui due impianti, un tantino ironico. «Lo Stadium è il posacenere di San Siro», la frase che inquadra le differenti dimensioni. Ma il punto non è questo, il punto è sugli spettatori di fede juventina in versione invasori del territorio avversario, mai come quest’anno spesso landa desolata. Una sorta di euforia contro depressione. Però, si sa, una partita magari non cambia la vita ma l’umore sì. E allora vai con sfottò e prudenza conclamata, nella vigilia forse un tantino meno tesa rispetto ad altre. Inter e Chelsea, in effetti, hanno portato via tante energie mentali, con risultati opposti sul campo (sconfitta con i nerazzurri, trionfo con i Blues).
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